Critico letterario e per lunghi anni docente universitario di Critica letteraria presso l’Università di Perugia, appartiene al gruppo di studiosi di Letteratura italiana formatosi a Firenze negli anni Settanta del Novecento nel prestigioso Istituto di Lingue e Letterature neolatine della facoltà di Lettere cui afferivano docenti quali Lanfranco Caretti, Gianfranco Contini, Giovanni Nencioni, Arnaldo Pizzorusso, Giorgio Luti. Dopo una prima fase di studi incentrati su figure emblematiche dell’Otto-Novecento, D’Annunzio, Pascoli, Carducci, Pirandello, Svevo, Calvino, ai quali ha dedicato saggi e monografie, ove l’ analisi del testo si inquadra entro una lettura di impostazione storicista, Isabella Nardi ha ampliato il suo campo di indagine a includere forme di letteratura cosiddetta minore, come la letteratura per l’infanzia e la letteratura femminile, la letteratura di costume e quella di viaggio, il giornalismo culturale e la stampa d’opinione. Di conseguenza anche il metodo di indagine si è arricchito di nuovi strumenti, forniti dalla teoria della ricezione, nelle sue varie declinazioni, e dalla scuola francese delle “Annales”. Ne sono derivati studi critici che si collocano sulla linea di confine tra letteratura e storia e che hanno l’intento di ricomporre la civiltà di un certo momento storico muovendo dalle tessere sparse nei testi letterari e paraletterari, senza alcuna gerarchia di generi.
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